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Caprarola
The Farnese Palace

DIRECTIONS:

From Rome, by car (52.3 km):
Take the Via Cassia towards Viterbo, when in Monterosi turn left on the road "CIMINA" towards Nepi and then take to Ronciglione/Caprarola.

A Little History
Over a rocky spur, five hundred meters on Sea level, the construction of the Farnese Palace, started in 1525, authentic architectonic jewel and great work, initially thought as fortress by cardinal Alessandro Farnese (later the Pope Paolo III), and projected by Antonio Sangallo il Giovane, was realized in only 27 years, completed by his grandson, The cardinal Alessandro Juniore, son of Pier Luigi Farnese (Duca di Castro) and grandson of Paolo III.

The Farnese needed a residence worthy of their acquired dukedoms.
The projects by Antonio Sangallo il Giovane and Baldassarre Peruzzi architects of what initially had to be a pentagonal fortress, was transformed by the Vignola in a magnificent palace.
He transformed the bastions at the fortress corners in airy terraces from which enjoying the panorama on the surrounding campaign, lightening the austere building with scenic ramps to access the palace, courtyards and garden.

The small medieval village below was restructured and connected to the palace through a rectilinear street axis.

The best artists, the most illustrious names of the age - among them the Zuccari brothers, entrusted with the direction of works inside - were invited.
Antonio Tempesti, Giovanni Il Vecchio, Giovanni Antonio Da Varese, Raffaellino da Reggio, Giacomo Del Duca and Jacopo Bertoia worked to realize the magnificent summer residence, a real expression of the new feudal power of the Farnese family, realizing an abundant heraldic, mythological and celebrative repertoire stiff to the exaltation of the family, as appears in the halls.

Immediately, from the entrance hall, it shows the originality of the Palace.
The splendid stone staircase that from the basements develops up to the noble floor - allowing the Duke to approach directly with the horse the upper floors of the palace - is supported by thirty gentle Doric columns and with allegorical frescoes dedicated to the Farnese family on the walls.

One after the other come the halls, rich of delicate architectonic elements and frescoes on walls and ceilings, some of which skilfully painted in perspective in order to simulate the vault.

The Farnese dedicated a large part of their revenue to the decoration of the palace.

Very beautiful the Sala dei Fasti Farnesiani (the Farnese Magnificence hall) the Sala dell'Aurora and the Sala del Mappamondo (mappamondo = world-map), one of the finest rooms where all the walls are painted with maps of the four continents (the map shows also the Antarctic Continent), Palestine and Italy and with a large map of the world.
A thin appeal pervades the visitor while walking on the original XVI century cotto floors.

THE GARDEN
Two bridges connect the palace to the immense Italian garden and to the park on the back side of the palace.
The Summer and the Winter gardens, superior example of Italian garden, encircles the Palace.

The Fountains, grottos, nymphaeums and numerous water games, the monumental Fountains and statues enrich the way between hedges and large staircases.

On the top of the hill, over 600 meters on the Sea level, at the end of a long path, encircled from the park, is the Mansion of Piacere (il Casino Del Piacere), with its water staircase, fountains, terraces, a casino and loggia.

This was the shelter of the Cardinal Alexander during the great warmth in the summery periods.

Caprarola (Km. 16 from Viterbo) is located in a dominant position overlooking the Tiber valley and the other fiefs of the Farnese family.

Recently has been object of study from part of the School of Architecture of Prince Carl of England. In 1995, he has come to visit its students, during their stage in Caprarola.
Few km far, the splendid scene of the Vico Lake, Regional Natural Park since 1982.

Caprarola also preserves the church of S. Maria della Consolazione as ordered by Odoardo Farnese. It is of great architectural value.

In the courtyard at Palazzo Farnese, from June to September, there are Renaissance music concerts (by order of the Farnese).

To be visited:
Palazzo Farnese
Con la costruzione di questa grandiosa opera, realizzata in soli 27 anni, si avviò una serie di lavori per adattare l'assetto urbano alle esigenze architettoniche del palazzo, abbattendo alcuni edifici per costruire ponti ed una inconsueta via diritta che avrebbe attraversato il centro abitato, dai piedi del paese fino al piazzale del palazzo.
Il primo progetto, voluto dal card. Alessandro Farnsese (il vecchio), fu affidato ad uno dei più importanti architetti dell'epoca, Antonio Sangallo. Nel 1530 iniziarono i lavori ma già nel 1534 vennero sospesi a seguito dell'investitura pontificia del card. Alessandro Farnese a papa Paolo III.
Qualche anno più tardi, il nipote di Paolo III, card. Alessandro il giovane, si ritirò a Caprarola per dimenticare l'uccisione del padre Pier Luigi (duca di Castro), nel palazzo di Piacenza, e le disavventure che la famiglia dovette subire causate in parte dalla rivalità di quei nobili che si erano visti strappare il papato e così tanta potenza.
Egli rappresentava l'apice della dinastia, forse più del noto nonno Paolo III, ma ciò, probabilmente, era stato previsto dall'acutezza di questsultimo, riconoscendo nel nipote doti invidiabili di cultura ed intelligenza, capace di profonda umanità e grande diplomazia nei rapporti politici ed aristocratici, sempre affiancato da architetti e consiglieri.
Alessandro Farnese s'innamoro subito di Caprarola essendo un luogo strategico geograficamente ma anche per l'aria così salubre che vi si respirava. Pensò quindi di riprendere il sogno di suo nonno Paolo III.
Fu così che nel 1559 su disegno di Jacopo Barozzi detto il Vignola, iniziarono i lavori dell'opera più insigne dei Farnese, più grande e fastosa del Palazzo Farnese di Roma. Vi lavorarono i pittori più importanti, gli architetti più illustri, il meglio del meglio che a quei tempi si potesse avere nello studio di una grande pianificazione urbanistica che vide, appunto, non solo la realizzazione del Palazzo ma anche la ricostruzione del nucleo urbano che rigorosamente doveva essere adattato alla mole ed al pregio del Palazzo.
Così oggi possiamo apprezzare la complessa struttura architettonica, i mirabili affreschi persi tra le false immagini di porte, finestre, tende, marmi e statue in un susseguirsi di giochi visivi al punto da confondere il visitatore, ma anche le meraviglie che si scoprono dall'alto.
Il Palazzo appare come un olimpo raggiunto da un' unica via d'accesso che, abbandonati i percorsi sinuosi della vecchia strada medievale, si dirige dritta alle leggiadre scalinate che portano alla grande piazza che precede l'ingresso principale.
Fu costruito in pianta pentagonale, su una base che doveva ospitare più una fortezza che una villa, circondato da un profondo fossato in cui oggi si riconoscono i grandi bastioni angolari appositamente lasciati come a dimostrare la grande potenza militare dei Farnese.
Gli spazi vennero concepiti secondo criteri ed esigenze ben precise, tra cui la divisione degli ambienti in due zone: quella estiva a nord, e quella invernale ad ovest. Le scale della servitù vennero ricavate negli spessori dei muri e non dovevano in nessun modo comunicare con gli ambienti dove si svolgeva la vita del cardinale.
Gli Interrati, il cui accesso era consentito dalla grande piazza antistante, aprivano il passaggio alle carrozze. In questa zona erano disposte anche le cucine, i magazzini ed i servizi necessari alla servitù.
Qui si collegava anche la Scala del Cartoccio, che sale nascosta all'interno delle pareti fino al tetto, così chiamata poiché, essendo elicoidale, una guida scolpita sul suo corrimano permetteva di far scendere dal'alto della scala un cartoccio di carta riempito di sabbia o di un sassolino.
Ciò permetteva di far scendere messaggi veloci in segretezza. Al di sopra dell'interrato si trova il Piano Rialzato, detto dei Prelati, a cui si accede dalla scala interna o da quella esterna, sopra all'ingresso degli interrati. Già in questo piano si trovano le stanze affrescate da Taddeo Zuccari, come le Stanze delle Stagioni che narrano negli affreschi i fatti di Giove, le cui prospettive, ideate dal Vignola, dilatano gli spazi in una visione irreale.
La Stanza delle Guardie, invece, venne affrescata da Federico Zuccari dopo la morte del fratello.
Attraverso questi ambienti si raggiunge lo straordinario cortile progettato dal Vignola in forma circolare, composto da due caratteristici porticati sovrapposti le cui Volte vennero magistralmente affrescati da Antonio Tempesta, come pure le pareti della scala elicoidale interna. Questa originale interpretazione usciva dalle regole dell'epoca, poiché la scala per raggiungere i piani superiori, che solitamente veniva costruita nel cortile, fu ricavata internamente e rappresentò tutto l'estro del Vignola, tanto che venne chiamata Scala Regia.
Una superba scala che ruota su trenta colonne di peperino attraverso la quale il Cardinale poteva raggiungere le camere da letto anche a cavallo. Sopra al piano rialzato venne costruito il Piano Nobile, diviso in due appartamenti: quello dell'estate affrescato quasi totalmente da Taddeo, e, in parte da Federico, mentre quello dell'inverno dal Bertoja, da Raffaellino da Reggio e da Giovanni De Vecchi.
Qui si trova anche la camera da letto del cardinale, detta anche Camera dell'Aurora, e la stanza delle celebrità della famiglia Farnese, detta Stanza dei Fasti Farnesia che narra negli affreschi la storia della famiglia fin dai suoi antenati. Nello stesso piano si trova l'Anticamera del Concilio, dove l'attenzione è rivolta alla figura di Paolo III e al Concilio di Trento.
Nel 1566 muoiono Taddeo ed Annibal Caro. Taddeo venne sostituito dal fratello Federico, mentre Annibal Caro fu sostituito con Ottavio Panvinio e Fulvio Orsini. Federico affrescò parte delle stanze del piano nobile e soprattutto la raffinatissima Cappella in cui dimostrò tutta la maturità artistica, mentre le elaborazioni del pavimento vennerO disegnate dal Vignola.
Segue la Sala di Ercole, voluta da Annibal Caro con un grande loggiato. I pregevoli affreschi, realizzati da Federico, si rifanno alla mitologia ed in particolare alla leggenda di Ercole che diede origine al lago di Vico. Questo suggestivo loggiato si affaccia a sud, sul piazzale e sul paese tagliato dalla via dritta ed intorno immensi panorami. L'iniziale sudditanza di Federico, nei confronti del cardinale, si trasformò in arrogante presunzione dopo aver raggiunto un certo livello di bravura e per questo motivo venne sostituito dal cardinale con Giacomo Zanguidi detto il Bertoja il quale lavorò nelle Stanze della Penitenza, dei Giudizi, quella dei Sogni e quella degli Angeli. Altri artisti lavorarono dopo il Bertoja, tra cui Giovanni De Vecchi e Raffaellino da Reggio.
Una delle stanze più affascinanti è la stanza delle Carte Geografiche, o del mappamondo, affrescata da Giovanni Antonio da Varese, probabilmente con la collaborazione di Raffaellino e De Vecchi, ma non è notO il nome del pittore che realizzò l'opera più affascinante della stanza, ovvero l'originale rappresentazione dello Zodiaco nella volta del soffitto.
Il Vignola morì nel 1573 ed i lavori vennero terminati nel 1575 insieme al quarto e quinto piano riservati agli staffieri e ai cavalieri.


Santa Teresa Church
The Church, part of an entrusted religious complex of the Carmelitani, was finished in 1623 and entitled to S. Maria and S. Silvestro. Subsequently the church was dedicated to S.Teresa of the Carmelitane Order.
The building location outside of the town is not accidental but, as for other elements of the city structure, has a tightened geometric relation with the Farnese Palace.
The facade of the church, harmonious and slander, is made of peperino stone with Farnese lilies on the top.
The inside, a single nave, has three altars with as many precious paintings. The annexed convent is rich of xvii century furnishings.

Church of S. Rocco
Located on the large square in front of the Palace, it has been transformed to Sanctuary for soldiers. Inside, a single space, the Chapels are nails head are rich of stuccos, fresco and decorations surely realized by the masters who worked to the decoration of the Palace.